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«Tutti possono fare teatro, anche gli attori» amava ripetere Boal. Perche? il teatro non è una forma d'arte e una pratica riservata a pochi, ma un linguaggio a disposizione di ogni essere umano. In un evento di Teatro dell'Oppresso lo spettatore è dunque chiamato a partecipare alla messa in scena insieme agli attori, per provare insieme, sul palco, le trasformazioni che si vogliono attuare nella società. Giochi per attori e non attori, testo voluminoso che presentiamo al pubblico italiano in due distinti volumi, racchiude l'esperienza di Boal con il Teatro dell'Oppresso sviluppata durante cinquant'anni di attività, tanto dal punto di vista teorico-metodologico quanto da quello pratico. Questo primo volume, curato da Alessandro Tolomelli, mette a disposizione del lettore quello che Boal chiamava l'"Arsenale del Teatro dell'Oppresso", ossia l'insieme di giochi, esercizi e tecniche volti a risvegliare i sensi e a "demeccanizzare" il corpo di attori e non attori. La sua forte valenza pedagogica, sociale e politica lo rende utile non solo per gli attori, ma anche per formatori, insegnanti, animatori di comunità e attivisti, come strumento di riflessione e discussione agita con i partecipanti. Tradotto in più di venti lingue, l'edizione brasiliana da cui questa traduzione è tratta è la più completa tra quelle attualmente in circolazione in tutto il mondo.